Ferrovie di Stato ha annunciato l’acquisizione di una quota della metro 5 di Milano e la volontà di partecipare all’eventuale gara per il trasporto pubblico locale a Roma.
Il Gruppo FS ha rilevato una quota del 36,7% di M5 da Astaldi per 64,5 milioni di euro.
Con l’ingresso di Fs cambia l’azionariato di M5: Astaldi scende dal 38,7 al 2%, mentre gli altri soci restano con le rispettive quote: Ansaldo Sts al 24,6%, Atm al 20%, Alstom al 9,4% e Hitachi Rail Italy al 7,6%. «Non abbiamo discusso di quote con loro – ha detto l’ad di FS Italiane, Renato Mazzoncini – perché la priorità sarà dare capitale nuovo a M5, sicuramente servirà un aumento per svilupparla» fuori città verso Monza e Settimo Milanese. Ad Atm (100% Comune di Milano) Mazzoncini intende solo affiancarsi, in quanto «è il miglior gestore di linee metropolitane in Italia e non vogliamo sostituirci ad essa». «Entriamo nel capitale di M5 – ha precisato – come realizzatori dell’infrastruttura, valutando altre possibilità di sviluppo per Milano». Secondo Mazzoncini, che ragiona in termini di gare europee per il Tpl, «Milano è un territorio appetibile per tutti i competitori europei», quindi «il problema di Atm non sarà difendersi da Fs ma da loro».
Quanto a M5, con i suoi 40 milioni di passeggeri l’anno trasportati, «sta già performando molto bene» ha detto Mazzoncini, aggiungendo che ora il problema è solo «individuare le risorse pubbliche necessarie» per il prolungamento e di farlo partire.
Fs intende poi partecipare alla gara europea per il trasporto pubblico locale di Roma. In merito Mazzoncini ha sottolineato che «a Roma già collaboriamo con Atac» con il biglietto comune ‘Metrebus’ valido anche sui treni e «moltissimi clienti Atac sono già clienti nostri anche oggi».
Mazzoncini ha evidenziato che «Roma ha un’assoluta necessità di mettere a gara i servizi, la situazione è molto critica, certamente parteciperemo alla gara».
Su queste operazioni alcuni osservatori, come ad esempio Oscar Giannino, che si è espresso in tal senso attraverso i suoi social, vedono però la pericolosa tendenza dello Stato a entrare nel campo del Trasporto Pubblico Locale con lo scopo probabilmente di eliminare la concorrenza privata in questo importante settore.