I sindacati dei medici denunciano la preoccupante situazione della sanità udinese, che risulta sottofinanziamenta, nonché penalizzata dalla mancanza di integrazione fra ospedale e università e dalle continue ristrutturazioni.

Le associazioni sindacali dei medici cercano quindi di attrarre sul problema l’attenzione dei presidenti dei gruppi consiliari e consiglieri della Regione, oltre al direttore aziendale Mauro Delendi, per discutere il futuro della sanità udinese, anche per poter rivalutare la riorganizzazione prodotta dalla riforma regionale.

I rappresentanti delle varie sigle sono concordi nel rimarcare la criticità della situazione,  Valtiero Fregonese di Anaao–Assomed e Marco Rojatti di Aaroi-Emac, hanno rilasciato le loro dichiarazioni in tal senso alla stampa negli scorsi giorni.

Nel frattempo non è stato ancora preparato l’atto aziendale per l’Usuiud (Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine), atteso da tempo dagli operatori del settore. Sulla questione i rappresentanti sindacali hanno sottoscritto un documento in cui richiedono formalmente di provvedere alla stesura di tale documento e di cui riportiamo un passaggio:

L’evidente cronico sottofinanziamento rispetto ad altre realtà regionali ha da sempre minato le basi di ogni programmazione  fondamentale per Udine è riconoscere il problema dell’integrazione tra ospedale e università, troppo spesso banalizzato nella semplice coesistenza dei cosiddetti “doppioni” da eliminare, mentre in altre realtà nazionali sono stati in realtà mantenuti e talora moltiplicati. L’integrazione è un percorso molto difficile, che necessita di essere costantemente monitorato con reciproco rispetto di ruoli e competenze (…) Purtroppo, negli anni  è stato dimostrato che il parere degli specialisti della Sanità raramente influenza le scelte regionali in ambito sanitario, per scarsa considerazione da parte della politica e dei quadri decisionali. Questo ha portato al malcontento e alla demotivazione delle componenti ospedaliera e sanitaria