Trieste era un Porto franco, in teoria, sin dal 1954, mancava solo un decreto attuativo che ne normasse nello specifico le modalità per poterlo divenire anche nei fatti.
Ebbene, dopo 63 anni di attesa, finalmente ora il decreto è arrivato.
Lo hanno annunciato in una conferenza stampa congiunta Debora Serracchiani e il ministro Graziano del Rio, che ha dichiarato: «Essere l’unico porto franco in Europa significa per Trieste più facilità di accesso delle merci, extra territorialità doganale, e quindi più competitività».
Il Presidente dell’autorità portuale D’Agostino, ha invece dichiarato:
Questo decreto ci dà una forza di vendita a livello mondiale che non avevamo fino a ieri. Dal punto di vista concreto è dal 1954, quando l’Italia è venuta a governare l’ex Territorio di Trieste, che non c’è una norma che dà la certezza giuridica e amministrativa sulla gestione del Porto franco. Quindi andiamo a sanare una lacuna gestionale la cui soluzione aspettavamo da più di 60 anni». Oggi, ha proseguito, si sa che «l’Autorità di sistema portuale è il soggetto che gestisce, promuove e coordina tutte le attività che sono relative ai punti franchi del Porto franco internazionale di Trieste. Questo significa anche che abbiamo il potere di gestirlo dal punto di vista delle dimensioni, delle superfici, del trasferimento e altro. Oggi abbiamo una capacità di organizzazione di un sistema logistico industriale e una capacità di promozione che è unica in Europa. Anche perché questo è l’unico punto in Europa in cui si può fare attività industriale e punto franco. Non solo attività terminalistiche, quindi, ma anche logistiche e addirittura industriali di trasformazioni delle merci. Durante la recente missione in Cina abbiamo visto brillare gli occhi degli interlocutori quando si sentivano dire che siamo l’unico vero Punto franco esistente in Europa, in cui si può fare anche manifattura industriale.
La speranza è che ora l’occasione venga colta in modo da fornire occasione di crescita a tutto il sistema economico regionale.

Del Rio, Serracchiani e D Agostino
(foto di anteprima di Michele Grimaz)