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Friday for Future, opportunità per il Friuli Venezia Giulia

Udine è stata una delle oltre 1.300 città dove venerdì scorso si sono riversati in massa i ragazzi di Fridays for Future. L’iniziativa ha avuto discreto risalto sui media, ma ne avrebbe meritato anche di più, se consideriamo il successo planetario e il fatto che a partecipare erano proprio gli adolescenti che la gran parte della società accusa di essere apatici e incapaci di alzare gli occhi dal proprio smartphone.

 

 

I GIOVANI DI FRIDAYS FOR FUTURE, RESISTERANNO?

L’interesse per il tema ambientale è nobile, ma anche cruciale, come conferma la comunità scientifica, che da anni invita l’umanità a riconsiderare l’incidenza negativa della propria attività sul sistema ecologico.

Lo spunto di ottimismo innescato dal successo di Fridays for Future è però mitigato da una riflessione cui mi conduce l’età dei suoi partecipanti; viene infatti da pensare che la propensione ai grandi temi ecologici sia più facile a 16 anni, quando non si hanno bollette da pagare o conti fa far quadrare a fine mese.

 

Greta Thunberg

Greta Thunberg

Molti degli attuali attivisti, che ora si preoccupano – giustamente – del riscaldamento globale o dell’esaurimento delle riserve idriche, tra qualche anno saranno adulti con una famiglia da mantenere e cadranno facilmente nella trappola delle concrete promesse elettorali dei politici più scaltri, incapaci di vedere nulla che sia oltre la prossima tornata elettorale.

 

Altro che riscaldamento globale… la realtà ha insegnato che allo statista di turno, interessa tutelare i posti di lavoro della tale industria o gli introiti di un dato sfruttamento di una risorsa naturale. Disboscando mezza foresta, una nazione può far quadrare i propri conti, riempire i frigoriferi al popolo che rieleggeranno il politico. Che le generazioni a venire si ritroveranno solo metà della foresta iniziale, sarà un problema a cui penserà qualcun altro.

 

Il pericolo è quindi che gli attuali sostenitori di Greta Thunberg crescendo diventino meno idealisti e più propensi a guardare a fine mese, piuttosto che al futuro. 

 

 

FRIULI VENEZIA-GIULIA, L’OCCASIONE DELLA GREEN ECONOMY

La realtà è che con il giusto approccio, specie per le nazioni più piccole, la sfida del futuro può essere fin da subito un’ottima opportunità di crescita anche economica. Paesi come la Norvegia o la Svizzera lo stanno già facendo e con riscontri positivi già riscontrabili.

Investire sulla ricerca green è già una scelta vincente. lo dimostrano anche i risultati finanziari dei cosiddetti investimenti sostenibili.

 

Penso a una regione come la nostra, il Friuli Venezia Giulia, che per dimensione, posizione, densità abitativa e ambiente, si presenta di per sé come scenario ideale per un’evoluzione ecologica. Non mi riferisco solo alla vocazione turistica, che pure può essere sviluppata, ma soprattutto alla crescita e al progresso verso la tecnologia ambientale. La nostra Regione, che ospita già università e centri di studio di eccellenza nel campo scientifico, dovrebbe accentuare e favorire ulteriormente la ricerca, sia a livello accademico che industriale, verso un’economia basata sul rispetto dell’ambiente.

 

Il riciclo dei rifiuti, la riduzione delle immissioni, l’equilibrio tra natura e opera umana rappresentano le sfide che il mondo intero dovrà affrontare.

 

Le realtà piccole come la nostra hanno la possibilità di fungere da precursori e ciò rappresenta un’opportunità non solo ideale, come giustamente ricordano i ragazzi di Fridays for Future, ma anche l’occasione di una rinascita economica.

 

In spregio alla tradizionale antinomia tra ecologia e ricchezza.

 

La Green Economy non è solo etica, funziona!

La Green Economy non è solo etica, funziona!

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