Non è solo una sensazione o una diceria, i processi in Italia sono veramente infiniti.
Lo dice lo studio della Cepej (The European Commission for the Efficiency of Justice) che mette a confronto la durata media nei processi civili dei 5 più grandi paesi d’Europa (esclusa ormai per ovvie ragioni il Regno Unito), ovvero: Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia.
I due grafici più interessanti sono quelli inerenti la durata totale del processo da inizio a conclusione (quindi alla fine di tutte le fasi di giudizio), espressa in giorni, e la comparazione, sempre in termini di giorni, del tempo necessario ad un impresa per recuperare un credito da un’altra.
In entrambe le graduatorie, l’Italia prevale nettamente, in senso negativo ovviamente.
La durata del giudizio civile medio in Italia è di 2807 giorni (quasi 8 anni!!!!), più del doppio della Francia, ma ben tre volte rispetto alla Germania e alla Spagna; praticamente quattro volte rispetto alla velocissima Polonia (solo 479 giorni, un anno e mezzo di fatto).
Meno impressionante il divario nel confronto delle tempistiche del recupero del credito in via giudiziaria, che vede in ogni caso l’Italia prevalere con quasi 3 anni necessari per giungere all’esecuzione, mentre in questa classifica primeggia in positivo la Francia dove è necessario poco più di un anno, risultato simile a quello di Germania e Spagna, mentre fa leggermente peggio la Polonia, essendo necessari in media poco meno di 2 anni per arrivare alla fine dell’iter a Varsavia.