Il Tribunale di Pordenone ha condannato undici imputati per il reato di bancarotta a seguito del fallimento della Fadalti Spa di Sacile, azienda che all’epoca era leader nel settore
del commercio dei prodotti per l’edilizia e che dopo il fallimento è ora sotto il controllo del gruppo Zanutta.

Pesanti alcune condanne per bancarotta fraudolenta: 4 anni e 9 mesi al presidente del Cda Piero Fadalti e all’amministratore delegato Alvise Faotto. Quattro anni e 6 mesi sono stati inflitti all’amministratore Gabriele Verardo, 4 anni a Luisa ed Emanuela Fadalti, rispettivamente vicepresidente e amministratore.

Altri 6 imputati hanno ricevuto pene fino a 2 anni per bancarotta semplice e preferenziale.

Assolti invece gli imputati di Friulia, la finanziaria regionale: si tratta di Alessandro Mulas, all’epoca dei fatti amministratore e direttore investimenti, di Franco Biasutti e dell’amministratore delegato Federico Marescotti.

Assolti anche i componenti del collegio sindacale. fadalti 2

E’ stata riconosciuta infine una provvisionale di 500 mila euro in favore di Mediocredito Fvg e di 5 milioni a beneficio dell’amministrazione straordinaria Fadalti Spa in liquidazione.

Intervistato dall’Ansa, l’avvocato Giovani Borgna, difensore del direttore investimenti della Friulia all’epoca dei fatti, ha dichiarato:  “Accolgo con soddisfazione la notizia dell’assoluzione di Alessandro Mulas. Sin dall’inizio delle indagini abbiamo avuto assoluta fiducia che i fatti sarebbero stati chiariti dall’autorità giudiziaria nella certezza che sarebbe stata confermata l’assenza di responsabilità del mio assistito e la correttezza del suo operato e dell’attività di Friulia. Il Tribunale ha recepito le osservazioni della difesa, che hanno smontato un impianto accusatorio che gettava ombre infondate sul ruolo della finanziaria regionale, il cui l’intervento si è dimostrato legittimo e necessario per sostenere l’economia regionale in un difficile momento di crisi”.

Mulas infatti è stato assolto dall’accusa di bancarotta preferenziale perchè il fatto non sussiste e dall’accusa di bancarotta semplice per non aver commesso il fatto.