Francesco Mazzega è stato trasferito in carcere a Pordenone in attesa che arrivi il braccialetto elettronico, così verrà applicata la decisione del Tribunale del riesame di Trieste e l’assassino della 21enne Nadia Orlando potrà tornare a casa tranquillamente.
La decisione del Tribunale di Trieste ha fatto scalpore. Un assassino reo confesso che dopo poche settimane dal delitto già potrà andare a casa propria, coccolato da mamma e papà. Non solo parenti e amici della vittima, ma persino i detenuti del carcere di Udine sono scoppiati in rivolta, tanto rendere necessario trasferire il ragazzo in un’altra casa circondariale perchè in via Spalato la situazione era diventata incontrollabile.

Nadia Orlando, uccisa a 21 anni
Non so se Mazzega abbia un cane (forse sì, vedi foto), un bel giardino, ma se avesse una piscina o un idromassaggio potrebbe goderseli come se nulla fosse successo. Per il momento non è ancora a casa, solo per un problema tecnico: la mancanza del braccialetto elettronico, un intoppo momentaneo che però non invalida la decisione del Tribunale del Riesame, che verrà eseguita non appena lo strumento verrà reso disponibile.
Sul Messaggero Veneto di oggi c’era una lettera aperta del sindaco di Dignano, paese della ragazza uccisa, rivolta a Mattarella affinchè cambino le leggi che hanno consentito l’assurda situazione: un assassino a casa propria, comodamente curato dalla propria famiglia, potendo dormire nel proprio letto, vedere la tv dalla mattina alla sera eccetera
Ebbene, i giudici applicano le leggi, dunque se Mazzega è libero, è per colpa delle leggi, come ipotizza il sindaco???
Questa è una sciocchezza enorme, che si vuole far passare per poter dare la colpa al sistema e rendere sempre esenti dalle proprie responsabilità gli uomini che concretamente amministrano al giustizia.
E’ ovvio che i giudici applichino le leggi, questo è il loro mestiere. Nessuna legge però è un automatismo, sempre deve passare attraverso il vaglio delle persone deputate alla loro applicazione, segnatamente i magistrati, categoria notoriamente potente e intoccabile (come del resto è normale che sia).
Anche in questo caso.
Normalmente (anche in Italia) un assassino sta in galera anche in cautelare, ovvero prima che il suo giudizio passi in giudicato, esattamente il caso Mazzega.
Nessuna legge è cambiata in questo senso recentemente, quindi perchè Mazzega è libero?
Semplicemente perchè i 3 signori giudici del Riesame hanno ritenuto che l’omicida potesse stare libero. Punto.
La legge consente benissimo che l’assassino stia in galera. La pena edittale dell’omicidio prevede la custodia cautelare in carcere, basta che si ravvisi uno dei 3 pericoli previsti dall’ordinamento e di cui spesso si sente parlare sui giornali:
- pericolo di fuga
- pericolo di inquinamento prove
- pericolo di reiterazione del reato
Gli esimi giudici del Tribunale del Riesame di Trieste, valutando la situazione di Mazzega hanno semplicemente ravvisato che NESSUNO di questi pericoli giustificasse la custodia cautelare in carcere. Nella loro pazzesca decisione, hanno ritenuto possibile una reiterazione, ma l’hanno considerata tranquillamente contrastabile con l’applicazione della misura dei domiciliari con l’ausilio del braccialetto elettronico collegato con le forze dell’ordine.

Se questo è il suo cane, Mazzega potrà godersi la sua compagnia mentre detenuto per l’omicidio della povera Nadia, poche settimane dopo averla uccisa
Ora, va da sè, che per evitare un simile scempio della giustizia, bastava che i 3 giudici ravvisassero il ben ovvio pericolo di fuga, che è SEMPRE attuale in caso di pene gravi come quella che presumibilmente verrà inflitta all’assassino in questione e che di certo il braccialetto elettronico non può definitivamente evitare.
I 3 giudici non lo hanno fatto.
Questa è l’unica ragione. Non la legge, che già prevede la misura del carcere in attesa di giudizio per chi commette omicidio, come (quasi) sempre avviene.
Basta dare la colpa al sistema anche quando il sistema non ce l’ha!!
Al Tribunale del riesame di Trieste siedono persone che pensano che Francesco Mazzega, dopo aver ucciso la propria 21 enne fidanzata, abbia il diritto di stare a casa con la propria famiglia. Punto. Se questa cosa è scandalosa, come pare a chiunque abbia una moralità normale, la colpa venga data ai 3 magistrati strapagati che hanno preso questa incredibile decisione, pur dando loro la legge mille appigli per lasciarlo in Carcere e rigettare la richiesta della difesa.
A far infuriare ulteriormente, aggiungo poi un ulteriore elemento che pochi magari considerano:
ora l’obiettivo degli avvocati di Mazzega sarà quello di tirare per le lunghe il più possibile il processo, arrivando a più gradi di giudizio possibile. Perchè?
Semplice: Mazzega starà a casa fino al “passato in giudicato” ovvero fino ad un paio di mesi dopo la sentenza definitiva di cassazione, dopodichè verrà probabilmente condannato a stare in carcere. Ma se verrà condannato a 21 anni (esempio), a quei 21 anni verrà sottratto il periodo di detenzione cautelare, anche se effettuato in casa…
Quindi, se la sua sentenza definitiva arriverà tra 5 anni, lui dovrà scontare solo 16 anni in galera, perchè i giorni detentivi passati a casa verranno considerati come già scontati ed equiparati a quelli in carcere…
Senza contare poi tutta la disciplina premiale cui avrà diritto, ma qui il discorso diventa lungo. Fatto sta che dopo metà pena potrà avere i permessi premi e per fare questa metà conteranno anche i 5 anni ai domiciliari, con la mamma che prepara pranzo e cena.
Si può non comprendere le proteste furiose dei parenti della povera Nadia!?
Uno stato civile deve trattare con umanità anche gli autori dei reati più gravi, ma non può dimenticare in questo modo la vittima, offendendone la memoria e mancare in tal modo di rispetto alle persone care a chi non c’è più.
Lo Stato è le sue leggi, ma è soprattutto gli uomini che le applicano, sarà sempre così e finchè ci saranno giudici come questi, simili scempi continueranno.
– Il Cavaliere Blu –